13 maggio 2009

Top Italian Wines Road Show by Gambero Rosso

Per il secondo anno consecutivo il Gambero Rosso ha organizzato una manifestazione nelle maggiori capitali europee e alcune importanti città statunitensi per presentare il meglio della produzione vinicola italiana. E per il secondo anno consecutivo la carovana ha fatto tappa ad Amsterdam.

L'anno scorso la manifestazione si è svolta nella Sint Olofskapel, presso il Barbizon Palace, un posto molto affascinante ma di dimensioni piuttosto limitate per accogliere una cinquantina di produttori e le molte centinaia di invitati tra giornalisti, importatori, sommeliers e ristoratori.
Quest'anno invece ci si è ritrovati tutti all'Hilton di Amsterdam - e complimenti a chi ha scelto la serena ospitalità di Roberto Payer, il direttore italiano dell'Hilton, che lui sì sa organizzare le cose per bene anche con i grandi numeri e circondarti delle amorevoli cure da parte di uno sciame silenzioso ed operosissimo di camerieri e cuochi che te ne accorgi solo quando ci ripensi!
E tra le 57 ditte rappresentate, i giornalisti, importatori, sommeliers e ristoratori i grandi numeri si sono fatti anche quest'anno.

La manifestazione è suddivisa in due sezioni.
Da una parte, in una grande sala, le ditte rappresentate offrono in degustazione alcuni dei loro vini.
In un'altra sala invece si volgono le tre degustazioni guidate per circa una sessantina di professionisti. A guidare le degustazioni ovviamente Daniele Cernilli, da sempre curatore della Guida dei Vini e attualmente direttore del Gambero Rosso, e Marco Sabellico. Per la parte olandese invece c'è Jan van Lissum, direttore di The Wine & Food Association.
Solo che quest'anno Sabellico era malato e ha dovuto rinunciare al viaggio e Jan van Lissum ha potuto partecipare solo a pochi minuti della terza degustazione, quella per la quale ero stata iscritta io. Così Cernilli si è ritrovato a commentare da solo uno dietro l'altro i 17 vini in degustazione. Ma lui è un oratore piacevolissimo e il tempo lo fa passare veloce.

L'anno scorso erano presenti molti titolari delle aziende, i cosiddetti vignaioli, come li chiama l'ex direttore del Gambero, Stefano Bonilli. Quest'anno invece erano scarsi, la maggioranza dei presenti erano export managers e altre figure importanti per l'estero e ho dovuto penare per trovare e intervistare qualche vignaiolo.
Ma un vignaiolo d'eccezione c'era: Dino Illuminati, uno dei grandi vignaioli abruzzesi che hanno trasformato il Montepulciano d'Abruzzo da vinello d'osteria a poco prezzo a vino di qualità in un momento in cui in Italia si parlava solo di quantità.
Con il signor Dino - 80 anni suonati ma vorrei essere io vispa e arzilla come lui - non abbiamo parlato solo di quello che gli preme fare con il suo vino, che non bisogna fare solo vini di grande qualità e di gran prezzo, ma anche vini di grande qualità ad un prezzo abbordabile anche per un operaio. Il signor Dino mi ha anche raccontato che lui è venuto ad Amsterdam per la prima volta nel 1964 e da allora tantissime altre volte. E ha fatto i complimenti alla città, che trova migliorata, più pulita ed elegante rispetto all'ultima visita alcuni anni fa.
Devo passare il messaggio a Job Cohen, il sindaco di Amsterdam. Ogni tanto un complimento fa piacere

Per la prossima trasmissione di RadioCucina (martedì 19 maggio dalle 20 alle 21 in italiano e dalle 21 alle 22 in olandese) vi lascio alle cure di Barbara Summa: io vado ad intervistare altri vignaioli in Alto Adige e nella zona del Prosecco.
A giugno sarò di nuovo dietro i microfoni di Salto per una trasmissione tutta dedicata al vino italiano.
Forse dovrei cambiare il nome alla trasmissione in RadioCantina...

Vi metto un po' di foto della giornata:

Daniele Cernilli durante la degustazione

Il cuoco della Surgital (qui trovate delle splendide ricette!) Fabio Lorenzoni ha preparato i classici tortellini di carne in una maniera tipica degli anni '80: panna, prosciutto e piselli, il tutto mantecato in una mezza forma di Parmigiano. Ottimi!

I miei importatori di vino preferiti: a sinistra Hans Bijvoets di Anfors e a destra Jacopo Biadene di Bladenis

1 commento:

Mammamsterdam ha detto...

Io ancora non riesco a crederci di aver assaggiato oltre una quarantina di vino e due grappe ed essere uscita sulle mie gambe per andare a una cena con tre bambini scatenati (due miei) che a un certo punto si sono fatti buttare fuori dal ristorante.

Le mie conclusioni personali le scriverò in altri luoghi e momenti.

Ma concordo sull'organizzazione (anche se l'Hilton ancora non la vuole capire che per degustare i vini meglio una tovaglia bianca che nera, sui tavoli) e sulle presenze.