Probabilmente la 50° replica potrebbe essere fatta con il pilota automatico, ma non la matiné. Ma è andata in ogni caso benissimo.
Neanche una sbavatura tecnica, grazie a quel geniaccio di Berend Dijk (il famoso Capo di Mammamsterdam) e a quel folle creativo che ancora non so come si chiama in realtà, ma che se lo chiami @lbert Figurt si gira e ti sorride. E grazie mille pure a Barbara Pollini, in arte Polly, che non solo è la nostra designer preferita, ma ha anche creato il cosiddetto catafalco, un mostro ligneo che si trasforma in scrivania, automobile o letto a seconda di come veniva girato.
Se alla prima abbiamo avuto il tutto esaurito con 85 sedie occupate, alla matiné si sono presentate ben 56 persone, delle quali un nutrito gruppetto dall'Aia.
E pensare che in contemporanea c'era il mercatino di Slow Food di cui avevo scritto un paio di giorni fa, e che proprio domenica è entrata in vigore l'ora legale, per cui qualcuno non ha rimesso l'orologio ed è arrivato a teatro trovando le porte chiuse.
La stanchezza fisica ha comunque colpito tutti nel momento in cui ho finito di presentare al pubblico uno per uno gli attori e i creativi a rappresentazione terminata.
Sbaraccare baracca e burattini non è l'occupazione preferita di nessuno, qualcuno si è addirittura defilato, altri sono andati alla ricerca (infruttuosa) di un mezzo per riportare il catafalco in sede, altri ancora hanno tentato un pisolino appesi al catafalco.
Io ad un certo punto mi sono stufata di aspettare e sono andata da un tizio con un furgone posteggiato proprio dirimpetto al teatro, se ci voleva trasportare il catafalco alla sede in cambio di un piccolo compenso.
E nel giro di un'ora era tutto sbaraccato, trasportato in sede (dove poi oggi quel poveraccio del presidente si sarà fatto un c... come una casa a rendere il tutto presentabile ai corsisti di stasera) e ci siamo andati a fare una pizzetta da Pizza Taxi, che avevamo fame e freddo che la metà bastava.
E lì racconti e aneddoti si sono scatenati.
Il resto alla prossima puntata.
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